Scrivo il post prima di aver visto anche solo un puntata di questa serie. Perchè? Mah, forse perchè è una delle poche (pochissime) serie italiane che mi ha incuriosito e che ho deciso di guardare il prossimo venerdì.
Andiamo con ordine.
Di solito sento "Serie tv italiana" e mi si accapona la pelle, mi viene lo sguardo stralunato e comincio a girare la testa tipo la bambinetta dell'esorcista, perchè, diciamolo, per chi è abituato alle serie straniere quelle italiane sembrano sempre un po' il parente povero della cugina della portinaia dell'amica della parrucchiera di nostra nonna. Non per essere esterofili, tutt'altro, ma gli attori buoni sono pochi e gli sceneggiatori sembra vengano stipendiati totalmente (e unicamente) dal moige. Quindi, a parte poche sporadiche miniserie di tematiche universalmente accettate (vedi i classici impegnati Perlasca o fiction varie su eroi di guerra civile contro la mafia) beh, apparte loro il panorama è alquanto desolante. Abbiamo sitcom che non fanno ridere neanche mia nonna e la cui unica vera innovazione di genere risale ai tempi dei compianti Raimondo e Sandra, abbiamo polizieschi con attori protagonisti legnosi e analfabeti (vedasi Distretto di Polizia che ha allontanato gli unici attori decenti e relega quelli bravini a ruoli da macchietta amrginale) abbiamo una strafila di soap opera da tagliarsi le vene rievocazioni storiche degli anni 50, 60 o giù di lì noiose come una pubblicità della Barilla.
E allora perchè mai dopo questa prosopopoea acida sulla tv italiana vorrei mai vedere una soap ospedaliera girata con il tipo dell'isola dei famosi e altri quattro scemi? eh... già lo so che dopo venerdì mi vorrò schiacciare i piedi sotto una pressa, che mi maledirò anche solo per aver tentato la visione ma, mannaggia, qui si parla della prima storia lesbica mai racocntata sulla tv italiana in prima serata (oh, e non venitemi a dire che c'è già stato una volta Lino Banfi con quella cagata della figlia lesbica che ha fatto gridare allo scandalo giusto il mio vescovo, perchè allora non vi sto manco a sentire...)
Il fatto è che secondo me si tratta di un momento epocale nella tv italiana, il momento del risveglio. Cercate di capirmi, io sono una whedoniana cresciuta con la storia d'amore più dolce e "magica" (passatemi le virgolette) della tv: quella tra Willow e Tara. Ho visto House divertirsi alle spalle di una 13 bisessuale, ho assistito un po' scettica al bacio tra le due dottoresse di Grace Anatomy alla fine dell'ultima stagione, ho sbirciato qua e la la relazione di uno dei fratelli di Six Feet Under, e solo per citare le storie/flirt/espedienti-per-alzare-gli-ascolti che mi vengono in mente, e mentre il mondo proseguiva su questa strada imboccando vie più o meno giuste, più o meno adatte ai miei gusti, in Italia mi sorbivo Don Matteo (con tutto il rispetto per Terence Hill). Ma ora... ora, mi diranno i più scafati, non cambierà assolutamente niente! Ma non mi interessa, io voglio sperare che la televisione italiana sia cresciuta almeno un po', seppur scopiazzando format spagnoli, seppur in ritardo di dieci anni rispetto agli americani, seppur con i vescovi che pontificano e gli speciali di porta a porta, io voglio dare un po' di fiducia agli sceneggiatori/adattatori con la speranza che non facciano della storia tra l'infermiera Esther e la pediatr Marina una macchietta imbarazzante, ma che non la trasformino nemmeno in una bandiera da sfoggiare con tracotanza al prossimo gay pride televisivo.
Sempre consapevole che Whedon è tutt'altra cosa.

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